Modulo 2: IL DIO BIBLICO ABITA LA STORIA
Però non tutto ciò che accade è opera sua
La creazione è stata una delle riscoperte della teologia cattolica tra ‘800 e ‘900. Stava all’inizio della bibbia ma l’avevamo rimossa. Nel racconto di Genesi, essa è perfetta in quanto incompiuta. Attende infatti il libero impegno dell’opera umana per compiersi. Tuttavia non ogni operare è uguale, cioè ugualmente rispettoso della vita. A oggi il bilancio è anzi piuttosto preoccupante…
Ecco perché è importante la “cura”. È il modo di essere fecondi – di mettere al mondo quello che non c’è ancora – senza uccidere / distruggere, ecc. È urgente, oggi soprattutto, capire qual è la radice di questa violenza, di questo odio verso la vita. E cercare di comprendere se e come è possibile invece amare.
Gesù chiede amore dei nemici fino alla rinuncia a difendere la propria vita. Lui ha fatto così. Ma a noi è possibile? Qualcuno ci riesce? Chi ci aiuta, se non Dio nella “persona” dello Spirito d’amore? Oggi come possiamo opporci al rinascente fascino (o alla rassegnazione) per la guerra?
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La bibbia, soprattutto la profezia, è abbastanza allergica ai “sogni”; li vede con grande sospetto. Questo non significa che vi sia una censura riguardo all’immaginazione, anzi! In questo primo incontro si avrà cura di mettere a punto il linguaggio, nel rispetto di una concezione adulta della vita e della “religione”, senza mancare di sottolineare la caratteristica sorprendente della rivelazione biblica: il suo realismo e insieme il richiamo all’intraprendenza
Il tempo biblico ha un evidente orientamento verso il futuro. Anche la memoria del passato, e perfino la sacra Scrittura che ne è l’attestazione, è in funzione dell’apertura al futuro. Tuttavia l’attenzione al passato e l’apertura al futuro non devono mai essere la scusa (l’alibi) per evitare la responsabilità per il qui e ora, per il presente
I “segni” di Dio sono donne e uomini che vivono secondo il Dio rivelato (anche se non lo hanno conosciuto). Giusti e giuste, sante e santi, esistono. Ma noi li vediamo? Da cosa li riconosciamo?