24 febbraio 2022 IL VOLTO

Conobbi Patrick l’anno scorso o meglio, proposi a Patrick, che avevo conosciuto perché mendicava fuori dal supermercato di Mazabuka,  di andare a scuola. Egli accettò di buon grado. Andammo insieme a prendere lo zaino, le scarpe e i quaderni e lo accompagnai a scuola pagando la retta. Non gli diedi le scarpe suggerendo che era meglio metterle con la divisa quando gliela avrebbero consegnata. Dopo due giorni venne a casa mia per una ripetizione di Inglese e mi resi conto che non era in grado di scrivere. Dal giorno successivo scomparve. Dopo mesi giunsero notizie tristi che era stato arrestato per furto ma in quel momento ero in Italia e non potei andare a visitarlo. Quando rientrai seppi che l’avevano rilasciato ma di lui nessuna traccia fino a ieri. Giunge la notizia di un nuovo arresto e che si trova nella prigione della polizia . Decido di andare a vederlo. Non è possibile portarlo fuori dalla “gabbia” in cui si trova con molti altri giovani-adulti tutti più vecchi di lui che ad oggi potrebbe avere 13 anni. Quindi scambio quattro parole, gli metto una mano sulla testa, registro la lacrima che scende sul suo viso, lo saluto e mi avvio all’ufficio del responsabile indagini per capire che succede e si può fare qualcosa. Pare che sia entrato in una casa rubando parecchia roba con altri complici che trovo proprio in quell’ufficio. Le indagini sono in corso devo tornare settimana prossima. Torno a casa. Patrick resta nella gabbia. Possiamo solo sperare che al più presto lo mandino nel riformatorio per minori a Mazabuka. Possiamo solo sperare che non succeda nulla in quella cella in questi giorni. Notizie come queste ne abbiamo sentite, lette, viste in tv. Ma il punto è il volto. È quando riconosci il volto che la situazione cambia. Non si tratta di un piccolo ladro. Si tratta di Patrick. E’ lui che è la’ dentro. Il samaritano incontra un volto non sta aiutando un moribondo. L’amore ha sempre a che fare con un volto preciso che ti chiama. E insieme sempre l’esperienza di una impotenza a capire bene, a trovare una soluzione, a risolvere. E insieme sempre l’esperienza che ti dimentichi. Solo in tarda mattinata il giorno dopo mi è apparso nella mente il suo volto con quella lacrima. Cos’è l’amore? È il passo dopo l’incontro col volto che chiede aiuto.  Quante volte non si trova la strada per l’azione giusta e buona? Quante volte i nostri impegni impediscono di fare quel passo. Quante volte il coraggio di qualcosa di esagerato viene meno? Quante volte abbiamo cose più interessanti che occupano la mente? Fissare l’immagine di quel volto sul cuore, trasformare il cuore in una lavagna di post-it perché ogni giorno ci può essere un azione da fare per rispondere alla chiamata di qui volti incontrati: una telefonata, una cosa da preparare, da portare, un’informazione da cercare, una parola da dire. Una fasciatura, del vino e dell’olio, un viaggio sulla groppa di un asino, una locanda, una moneta, una promessa ……. L’amore è fatto di passi per rispondere a quel volto che chiama